Wolfgang Alexander Kossuth
sculptures and paintings
Kossuth was born in Pfronten, Germany, in 1947.
After finishing his studies he moved to Naples in 1968 where he was awarded diploma in violin studies. He won an international competition for a place as Violin at the Teatro alla Scala in Milan.
From 1970 to 1972 he played in that orchestra and studied composition and orchestra conducting.
In 1979 he quit a thriving musical career to devote himself to sculpture.
Kossuth was born in Pfronten, Germany, in 1947.
After finishing his studies he moved to Naples in 1968 where he was awarded diploma in violin studies. He won an international competition for a place as Violin at the Teatro alla Scala in Milan.
From 1970 to 1972 he played in that orchestra and studied composition and orchestra conducting.
In 1979 he quit a thriving musical career to devote himself to sculpture.
"Personaggio eclettico e di grande sensibilità, nato a Pfronten in Germania nel 1947, Wolfang Alexander Kossuth ha inizialmente avuto una fulminante e brillante carriera in campo musicale, prima come violinista poi divenendo nel 1975 – a soli ventotto anni - direttore dell'orchestra del Teatro alla Scala di Milano.
Tuttavia nel 1979 Kossuth prende una decisione forte e abbandona la musica per riversare tutta la sua energia creativa alla scultura, la più difficile fra le arti figurative, e con questa alla figura umana: scelta sorprendete e coraggiosa, ma sicuramente onesta e rispettosa del suo animo irrequieto, che nella scultura aveva finalmente trovato la maniera migliore di esprimersi, e che lo porterà ad affermare con grande semplicità: “potevo essere più libero, più creativo”.
Una Scelta che si rivelerà ben presto vincente e ampiamente apprezzata dal mondo della cultura e dello spettacolo, visto che nel corso degli anni personaggi illustri della musica, della letteratura e della danza si sono fatti ritrarre da Kossuth: Mario Del Monaco, Arno Breker, Sergiu Celibidache, Luciana Savignano, Leonard Bernstein, Alberto Erede, Mario Soldati, Giorgio Strehler.
Le sculture di Kossuth sono pura tensione, puro istante, palesando una grande capacità compositiva. Le sue sono forme di rara bellezza, emozioni trasformate in scultura, che hanno probabilmente nella stessa musica uno dei suoi segreti, come ha sottolineato nel 2002 Michael Engelhard: “Kossuth ha percepito dentro di sé la musica come una sorta di potenza scultorea che lo spingeva all’espressione plastica. Una volta maturata in lui, questa potenza gli mise in mano i mezzi tecnici necessari a trasporre compiutamente in scultura la forza plastica della musica”
Le sue sculture palesano una manualità perfetta, sfidano la gravità, in composizioni a volte piene di pathos e teatralità, di grazia e armonia, che esaltano sempre un equilibrio ricercato, fatto di ritmi che si susseguono. E le sue sculture mostrano un virtuosismo prezioso quando rappresentano l’arte che mette insieme musica e corpo umano: la danza.
Qui sicuramente Kossuth condivide lo stesso processo creativo del suo passato da compositore: ballerini e danzatrici che dialogano con lo spazio grazie a un movimento fatto di pose, torsioni, tensioni che ci comunicano tutta la potenza del corpo umano. Ma Kossuth va oltre, perché ottiene lo stesso dinamismo anche quando riscopre miti, storie, leggende in un virtuosismo espressivo e compositivo che si muove tra spiritualità e sensualità.
Anche nella pittura il tema privilegiato dell’opera di Wolfang Alexander Kossuth rimane la figura umana: soprattutto nudi, ottenuti con colori ad olio e pastelli che sfumano i contorni, si muovono in uno spazio profondo dettato da un sapiente gioco di luci e ombre. Non si tratta di lavori preparatori, ma ancora una volta di espressioni dell'eclettismo gestuale dell'artista, in cui la poetica dell’artista si estende nella ricerca di tensioni muscolari ed emotive.
Così come nelle sculture, anche sulle tele Kossuth riesce a essere raffinato ritrattista e creatore di nudi, in cui il mito della bellezza umana si esprime in figure caratterizzate da una tratto melodico e di straordinaria fluidità."
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