BIAGIO MAGLIANI
2007 - RAFFAELE POLO
Nativo di Leverano, Biagio Magliani è poeta della propria terra. Lo si intuisce facilmente dalle tematiche delle sue opere, rivolte costantemente a far risaltare ed apprezzare una particolare "salentinità" che va al di là del semplice contemplare ulivi e fichi d'india. La sua è poesia del pane fatto in casa, delle giornate trascorse in campagna, dell'odore del mosto che si trasforma in vino. E' la poesia delle piccole cose, quelle importanti che ci sono rimaste dentro e ci ricordano che, nonostante tutto, il nostro mondo non è espresso soltanto da Internet e dai telefonini. Ma ha ancora il tempo per soffermarsi su odori, sapori e colori che il nostro Salento offre, immutati, da anni. Schiettamente figurativo, interprete sensibile e capace della Natura che ci circonda, Magliani non nasconde un pizzico di sincero ed apprezzabile edonismo, il gusto di sorprendere e meravigliare, con l'intelligente semplicità delle sue scelte scenografiche. Che non sono quelle di Sciltian, per intenderci: ma hanno, se possibile, una evidente composizione ricca di humus e sapore, che fa risaltare la vivacità e l'originale fattura di nature morte e paesaggi sempre ricchi di significati e colore. Più che la ricerca della perfezione nella riproduzione, per l'artista di Leverano è importante riuscire a comunicare un sentimento benevolo e rassicurante. Una vera e propria condivisione implicita si stabilisce tra l'Autore e chi guarda. Non c'è ombra di negatività, in questo meraviglioso Immaginario. E siamo chiamati a gustare, ancora una volta, il pane e la frutta semplice dei nostri campi. Semplici, gustosi testimoni di un mondo che, forse, non c'è più. Ma che rivive, come per incanto, grazie al pennello di questo bravo pittore, di questo grande Poeta.
2007 - EGIDIO DE LUCA
Biagio Magliani fa del rigore la sua filosofia. Egli dipinge con una parsimonia rispettosa di luoghi e cose, e con una creatività essenziale, limpida, che varcando i limiti spazio-temporali procede ogni volta dentro suggestioni sospese, accumuli di emozioni e ricordi, per creare alla fine un mondo immaginifico, vicino e pur lontano da quello reale, fedele ma inventato, uno spazio dove l'espandersi metafisico del tempo ricompone e raccoglie.
Biagio Magliani fa del rigore la sua filosofia. Egli dipinge con una parsimonia rispettosa di luoghi e cose, e con una creatività essenziale, limpida, che varcando i limiti spazio-temporali procede ogni volta dentro suggestioni sospese, accumuli di emozioni e ricordi, per creare alla fine un mondo immaginifico, vicino e pur lontano da quello reale, fedele ma inventato, uno spazio dove l'espandersi metafisico del tempo ricompone e raccoglie.
2005 - STEFANO SERRA
Biagio Magliani è un intimista, un romantico cosciente. Il suo racconto gioca, solitamente, su un unico essenziale elemento figurale e lo esalta in una malinconia struggente, dove i particolari sono descritti in modo minuzioso.
Magliani si rivela erede del secondo Ottocento italiano, la sua ricerca di artista contemporaneo, però, elimina ogni elemento retorico, portando esclusivamente in luce l’anello portante del racconto. E’ questo per esempio, il caso del “pane” e dell ”ulivo”.
Egli è maestro della tavolozza, in quanto il senso del colore fa parte della sua anima.
Magliani riesce a giocare di toni e di controtoni, gli accordi cromatici vivono in equilibrio, il blù oltremare con un rosso intenso, un violetto con un giallo di Napoli rossastro. E una pittura calda e sensuale. La riduzione all’essenziale, il rapporto tra luce, spazio, forma e colore, consente a Magliani di creare un atmosfera persino neo-metafisica.
2005 - AUGUSTO CAVALIERA
Classe, tecnica, eleganza, eloquenza del gesto pittorico, tridimensionalità dello spirito e vento che agita le fronde dell’anima, attributi e significati che si possono intagliare sfogliando con lo sguardo le opere di Biagio Magliani. Un grande artista che cela un’umanità di rapporto col mondo rara e preziosa.
0 comments:
Post a Comment